Mi sono comprata la casa e ...siete tutti invitati a venire a trovarmi..ho giusto qualche stanza extra per gli ospiti......
EHEHHEHEHEHHEHEH
Magariiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii..... Bella vero, peccato che pero` non sia mia...
Due settimane fa in occasione dei genitori in vacanza all'estero siamo stati in Rhode Island, piu` precisamente a Newport dove di queste casettine ne potete trovare parecchie, la maggior parte risalenti al "Gilded Age" . In questo post non mi voglio pero` soffermare sull'origine di questa "mansion", ma bensi` voglio mettere in evidenza ancora una volta il fatto che noi sardi siamo dovunque! Proprio in una delle vie principali di Newport, Memorial Boulevard, si trova una pizzeria (chiamata Pasta Beach) gestita da un americano, un bolognese (con accento bolognese) e un sardo (con accento sassarese). La pizza non era all'italiana sigh sigh... era travestita da americana, crosta alta e una tonnellata di condimento, un vero macigno da digerire, pero`la musica italiana in sottofondo (e non mi riferisco alle canzoni del '60 che trovi in molti locali che si spacciano per italiani qui a Boston, ma Vasco, Tiziano Ferro e tanti altri attuali), e ancora la pasta alla carbonara e il caffe`espresso ricordavano molto la nostra Italia.
martedì 29 aprile 2008
mercoledì 23 aprile 2008
From "The Boston Globe"...lo sapevate che:
Io ad essere sincera non lo sapevo!
Sembra che per questa bellissima vista su Commonwealth Avenue (Boston) oggi dobbiamo ringraziare Laura Dwight che nel 1963 per combattere il declino del quartiere in cui viveva, un tempo considerato uno dei piu` ricchi e eleganti della citta`, decise di piantare questi bellissimi alberi di magnolia rosa. Ho riportato parte dell'articolo (foto compresa) che potete trovare oggi su il sito ufficiale della citta`di Boston:
"The bright burst of pink magnolia blossoms on has become one of Boston’s rites of spring. The annual canopy of flowers makes the stately brownstones and ornate street lamps of Back Bay seem almost new.
The trees are the legacy of Laura Dwight, a Detroit native who lived in an apartment on Commonwealth Avenue and died 25 years ago at age 84. In 1963, Dwight was upset by the decline of her once-elegant neighborhood and fought back by planting magnolia trees, which cost $8 to $20 apiece. She enlisted the help of volunteers from an MIT fraternity...."
Io rimango imbabolata davanti alla bellezza di questo fiore!
venerdì 18 aprile 2008
Il premio SaleYpePe e Denis
Denis dal blog Ristorante ai Castelli mi scrive: "Ciao non ci conosciamo e capisco che possa risultare difficile accettare un premio da chi non si conosce. Da poco tempo ho dato il via ad un premio dal titolo SaLeYpePe e sarei onorato se lo accettassi. Le mie motivazioni: seguendo per passione tanti blog di cucina e ricette in generale sono capitato da te, anche se scrivi da lontano mi hai trasmesso da subito l'amore per la tua terra...lo stesso amore che vorrei che chi visita il mio blog provasse...."
Grazie Denis, sono onorata di ricevere questo premio.
Oggi sono molto orgogliosa del mio piccolo spazio virtuale!
Grazie Denis, sono onorata di ricevere questo premio.
Oggi sono molto orgogliosa del mio piccolo spazio virtuale!
mercoledì 16 aprile 2008
E`arrivata la primavera anche a Boston!
venerdì 11 aprile 2008
Dove siamo????? Seconda parte!
Ieri e`stata una giornata favolosa!!! Finalmente le preghiere sono state ascoltate. A Boston ieri c'erano 20 gradi!!!!! Da non credere!!! Rientrando dalla piscina all'ora di pranzo indossavo solo un leggerissimo maglioncino di cotone e sentivo caldo. E` incredibile quanto mi metta di buon umore un po` di sole sulla faccia. Le previsioni per il fine settimana non sono favolose, percio` mi godo un altra foto bellissima di Sara, si si la Rana... sempre lei!
mercoledì 9 aprile 2008
IL PREMIO BLOG LETTERARIO
Quando oggi, rientrando dal lavoro in macchina, con un sorriso smagliante mi sono girata dal mio lui e l'ho avvisato che il mio blog aveva vinto un premio, lui ha sorriso, mi ha guardato un po` titubante ed ha aggiunto: che tipo di premio?
Ecco il premio:
Si tratta di un premio blog letterario che mi viene felicemente consegnato da Anna che scrive di me:
Premio Ilaria di Sardegna Ricordi perché mentre leggo i suoi post non riesco a non sorridere di tenerezza pensandola così lontana da casa e sono orgogliosa di lei che riesce ad essere allo stesso tempo così "sarda", orgogliosamente legata alle sue radici, e così "cittadina del mondo" .
Grazie Anna, a dirla tutta, quando ho lasciato la Sardegna per venire negli States me ne andavo con una sensazione simile a quando si indossa un vestito stretto. Mi veniva tanto in mente la canzoncina che cantava mio nonno quando ero piccola "Dammi cento lire che in America voglio anda`..." . Quel mare che rende la nostra isola cosi unica e bella, la rende anche cosi tanto lontana dal resto del mondo e cosi tanto "isola". Mai mi sarei immaginata che mi sarebbe mancata cosi tanto, con i suoi colori, con i suoi sapori e sopratutto con la sua gente.
L' America e` bella, la mia vita qui e` bella e sono felice. Ma la Sardegna, si, me la porto nel cuore! Sempre!
Ma ora passiamo al premio. Il regolamento mi da la possibilita` di premiare altri due bloghisti.
Fare da giuria non e` proprio il mio forte, i blog che visito ogni giorno sono tanti, quelli che mi piacciono ancora di piu`. Il premio pero` lo voglio dare a Elena di ComidaDeMama per la sua confidenza nel riuscire a parlare al mondo del mondo insieme alle sue ricette in cucina e nella vita. Riesce a scatenare in me un forte desiderio di ricerca.
E poi vorrei tanto dare un altro premio ad Anna di "La Settimana Gastronomica" (controllando il regolamento non c'e` alcun riferimento che nega la doppia premiazione). Perche` Anna? Passando da lei sembra di farsi due chiacchere davanti ad una tazzina di caffe`(come si usa tanto da noi), ecco, questo mondo virtuale quasi diventa reale. Inoltre un premio speciale va alle risate ed al buon umore che regala leggendo di lei e delle sue avventure culinarie e non.
Maggiori informazioni riguardanti criteri di premiazione e partecipanti possono essere trovate qui.
Ecco il premio:
Si tratta di un premio blog letterario che mi viene felicemente consegnato da Anna che scrive di me:
Premio Ilaria di Sardegna Ricordi perché mentre leggo i suoi post non riesco a non sorridere di tenerezza pensandola così lontana da casa e sono orgogliosa di lei che riesce ad essere allo stesso tempo così "sarda", orgogliosamente legata alle sue radici, e così "cittadina del mondo" .
Grazie Anna, a dirla tutta, quando ho lasciato la Sardegna per venire negli States me ne andavo con una sensazione simile a quando si indossa un vestito stretto. Mi veniva tanto in mente la canzoncina che cantava mio nonno quando ero piccola "Dammi cento lire che in America voglio anda`..." . Quel mare che rende la nostra isola cosi unica e bella, la rende anche cosi tanto lontana dal resto del mondo e cosi tanto "isola". Mai mi sarei immaginata che mi sarebbe mancata cosi tanto, con i suoi colori, con i suoi sapori e sopratutto con la sua gente.
L' America e` bella, la mia vita qui e` bella e sono felice. Ma la Sardegna, si, me la porto nel cuore! Sempre!
Ma ora passiamo al premio. Il regolamento mi da la possibilita` di premiare altri due bloghisti.
Fare da giuria non e` proprio il mio forte, i blog che visito ogni giorno sono tanti, quelli che mi piacciono ancora di piu`. Il premio pero` lo voglio dare a Elena di ComidaDeMama per la sua confidenza nel riuscire a parlare al mondo del mondo insieme alle sue ricette in cucina e nella vita. Riesce a scatenare in me un forte desiderio di ricerca.
E poi vorrei tanto dare un altro premio ad Anna di "La Settimana Gastronomica" (controllando il regolamento non c'e` alcun riferimento che nega la doppia premiazione). Perche` Anna? Passando da lei sembra di farsi due chiacchere davanti ad una tazzina di caffe`(come si usa tanto da noi), ecco, questo mondo virtuale quasi diventa reale. Inoltre un premio speciale va alle risate ed al buon umore che regala leggendo di lei e delle sue avventure culinarie e non.
Maggiori informazioni riguardanti criteri di premiazione e partecipanti possono essere trovate qui.
lunedì 7 aprile 2008
“Scallops” trattate da cozze
Inizio con il scusarmi con i futuri lettori di questo post per l’ ignoranza in materia….
...Ho passato maggior parte della mia domenica in cerca dei giusti ingredienti destinati a sfamare la golosita` intrasettimanale. Con Elena e Marta abbiamo fatto un bel giro alla Wilsom Farm di Lexington, per poi finire di comprare le ultime cosine da Whole Food. Io desideravo il pesce. Cosi mi metto in fila e aspetto il mio turno con gli occhi fissi sul lunghissimo bancone del pesce che in Italia non sarebbe proprio una novita` ma qui in citta`, anche se siamo sull’oceano, di solito il pesce si trova preconfezionato e slavato al bancone frigorifero del supermercato.
...Ho passato maggior parte della mia domenica in cerca dei giusti ingredienti destinati a sfamare la golosita` intrasettimanale. Con Elena e Marta abbiamo fatto un bel giro alla Wilsom Farm di Lexington, per poi finire di comprare le ultime cosine da Whole Food. Io desideravo il pesce. Cosi mi metto in fila e aspetto il mio turno con gli occhi fissi sul lunghissimo bancone del pesce che in Italia non sarebbe proprio una novita` ma qui in citta`, anche se siamo sull’oceano, di solito il pesce si trova preconfezionato e slavato al bancone frigorifero del supermercato.
Riassumendo il mio acquisto: sono tornata a casa con 6 filetti di sogliola e una ventina di SCALLOPS.
Ma concentriamoci sulle scallops, ecco che qui arriva la mia ignoranza. A casa apro il pacchetto ben confenzionato dal pescivendolo e prendo in mano “a scallop”…. Bho??!! Non si vede ne occhio e ne coda??!! Ne` gambette ne` braccine. Ma si, mi dico: e` un bivalve quindi sta dentro la conchiglia. Ma dov’e` la bocca??!! Filtra l’acqua giusto? Da qualche parte dovra` pure entrare! Sembra un unico pezzo. Insomma, frastornata "dall’oggetto" non identificato mi immagino gia` una conchiglia di dieci kg, visto che qui in America e` tutto grande e questo che ho in mano deve essere un pezzo del bivalve (lungo vermone bianco) fatto a fettine rotonde a cui poi hanno estirpato qualsiasi organo vitale.
Colta dalla curiosita`inizio la mia ricerca sul web e scopro che:
Il cosino rotondo fra le mie dita non e` altro che parte delle nostre capesante, precisamente il muscolo che tiene le due conchiglie attaccate (conchiglie da precisare belle grandi….niente da paragonarsi alle arselline sarde) e a cui per un fare convulso ed incompreso degli americani sono state troncate le gonadi (parte prelibata del bivalve: red roe and white roe) oltre a tutti gli altri organi vitali.
Comunque il mio desiderio era di condirci una pasta e alla fine le ho trattate un po` da cozze, visto che la ricettina usata era quella che usavo per fare la pasta con le cozze.
Ho fatto rosolare un po` d’aglio e un acciughina in abbondante olio d’oliva aggiungendoci le capesante “monche”. Dopo un paio di minuti ho levato alcune scallops dal fuoco per passarle nel blender. Ho poi aggiunto un 250 ml di sugo a pezzettoni, prezzemolo, peperoncino e una spolverata di sale e le scallops ridotte in pezzetti e lasciato cuocere per pochi minuti a fiamma alta per assorbire l’acqua rilasciata.
Ma concentriamoci sulle scallops, ecco che qui arriva la mia ignoranza. A casa apro il pacchetto ben confenzionato dal pescivendolo e prendo in mano “a scallop”…. Bho??!! Non si vede ne occhio e ne coda??!! Ne` gambette ne` braccine. Ma si, mi dico: e` un bivalve quindi sta dentro la conchiglia. Ma dov’e` la bocca??!! Filtra l’acqua giusto? Da qualche parte dovra` pure entrare! Sembra un unico pezzo. Insomma, frastornata "dall’oggetto" non identificato mi immagino gia` una conchiglia di dieci kg, visto che qui in America e` tutto grande e questo che ho in mano deve essere un pezzo del bivalve (lungo vermone bianco) fatto a fettine rotonde a cui poi hanno estirpato qualsiasi organo vitale.
Colta dalla curiosita`inizio la mia ricerca sul web e scopro che:
Il cosino rotondo fra le mie dita non e` altro che parte delle nostre capesante, precisamente il muscolo che tiene le due conchiglie attaccate (conchiglie da precisare belle grandi….niente da paragonarsi alle arselline sarde) e a cui per un fare convulso ed incompreso degli americani sono state troncate le gonadi (parte prelibata del bivalve: red roe and white roe) oltre a tutti gli altri organi vitali.
Comunque il mio desiderio era di condirci una pasta e alla fine le ho trattate un po` da cozze, visto che la ricettina usata era quella che usavo per fare la pasta con le cozze.
Ho fatto rosolare un po` d’aglio e un acciughina in abbondante olio d’oliva aggiungendoci le capesante “monche”. Dopo un paio di minuti ho levato alcune scallops dal fuoco per passarle nel blender. Ho poi aggiunto un 250 ml di sugo a pezzettoni, prezzemolo, peperoncino e una spolverata di sale e le scallops ridotte in pezzetti e lasciato cuocere per pochi minuti a fiamma alta per assorbire l’acqua rilasciata.
Ho fato poi saltare la pasta nel sughetto (ho scelto delle trofie fresche). Risultato? Ci siamo leccati i baffi.
mercoledì 2 aprile 2008
Il riccio di mare
Ringrazio tanto Saretta, per gli amici Rana per avermi spedito questa bellissima foto ricordo dalla Sardegna. Qui sono solo le otto del mattino ma mi farei volentieri una pastasciutta con i ricci (dal blog di Anna "La Settimana Gastronomica")... mi basterebbe anche solo un cucchiaino per tuffarmi in quelle ovettine rossastre al sapore di mare!
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